ONE CLUB

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COME ON YOU WHITE

venerdì 11 marzo 2011

Di nuovo in Questura !!! Ebbene sì, mi hanno richiamato come persona informata sui fatti... io??? Che l’unica cosa che ho visto erano due energumeni scappare dentro una macchina... sì, va bene, nessuno scappa con due grossi sacchi in mano, dentro una macchina in fretta e furia... Sono uno dei testimoni della rapina, SI’ !!! Ma non una persona informata dei fatti, né tanto meno un complice!
ALLE ORE 23 (!!!!) mi hanno rilasciato finalmente, dopo ore interminabili e accuse infondate...ora vi raccontero’ quei momenti assolutamente senza logica!

E’ sera, prima di cena, sono dai miei nonni e finalmente mi rilasso dopo lo spavento all’EHR....UNA BELLA COCA COLA GHIACCIATA E FULL MONTY NEL DVD...aaah che goduria.
Alle 20 circa squilla il telefono..squilla...immerso nella visione del film non mi curo di sapere chi è e mio nonno, parecchio indispettito, si reca in sala a rispondere.
“COME??? MIO NIPOTE???”...le urla di mio nonno mi rimbombano ancora in testa! Mio nonno che risponde ad una chiamata della polizia il cui destinatario sono io! Che imbarazzo...ma cosa vogliono ancora?? Sono stato interrogato per primo come testimone, mi avevano detto che potevo stare tranquillo e che questa storia sarebbe stata un vecchio ricordo da raccontare ai miei figli...INVECE NO, DI NUOVO IN QUESTURA !
Subito dopo mi chiama Martina, una ragazza di Berlino alla quale avevo lasciato il numero di cellulare dopo la rapina. E’ agitatissima, mi dice che l’hanno richiamata in questura, le do appuntamento là...
ORE 20.30: via Armando Diaz, sono di nuovo qui, la questura di Genova mi è ormai familiare. Non so cosa mi aspetta, mi avevano liquidato in malo modo come testimone oculare ma sicuramente marginale al fatto. Cosa succederà ora?
Un quarto d’ora dopo arriva il mio avvocato d’ufficio, una donna magra, alta circa un metro e ottanta, viso cupo e capelli rosso fuoco. Mi presenta la situazione, SONO ACCUSATO DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E PERSONA INFORMATA DEI FATTI!
No no, non ci siamo, d’istinto mi viene da chiamare mia madre e tornare di corsa a Londra, ma dal portone della questura ecco spuntare Martina, anche lei visibilmente indispettita e impaurita.
Le chiedo che cosa stia succedendo e come mai siano arrivati anche a lei...per lo stesso motivo pare...ma come ci siamo cacciati in questo guaio e perché proprio noi due???
ORE 21.13 : Inizia l’interrogario, l’avvocato mi suggerisce di rispondere con calma poiché convinto della mia innocenza. Il tempo passa, l’interrogatorio prende una brutta piega... il mio pensiero inizia ad identificare quel momento come un grosso errore della polizia, che non sapendo che “pesci pigliare “ si butta a capofitto in accuse senza senso a testimoni oculari e nulla piu’!!
Insieme a noi vengono interrogati diversi ragazzi, piu' o meno della mia età, forse stanno cercando un giovane complice. Ci hanno messi tutti insieme in una stanza come per vedere se qualcuno di noi si conosce già.
Martina è di fianco a me, è terrorizzata solo all’idea di essere accusata di un simile reato...cerco di rassicurarla ma non riesco a nascondere l’evidente stato di ansia che mi avvolge. Lo sgomento per le accuse è immenso, ma ancora più grande è l’agitazione per come potrebbe andare a finire la storia. Io e Martina ci facciamo forza a vicenda, ma malgrado questo tutti e due sappiamo in cuor nostro che è del tutto inutile...
Martina riconosce un ragazzo incontrato giorni prima alla festa, si avvicina, si chiama Christian, un ragazzo italiano che vive ad Istanbul, qui a Genova con la ragazza Anna. Cominciamo a parlare dell'accaduto, un po' impauriti del fatto che gli investigatori pensino che siamo una banda di complici (ma guarda che pensieri!).
Ad un certo punto cerco di fare coraggio e dico "dai Martina, alla fine vedrai che ci lasceranno", mi risponde una ragazza carina di fianco: "speriamo!" dice.
Io la guardo un po' sorpreso e lei mi dice: " scusa ho sentito il mio nome e ho risposto! Sono un po' agitata", è insieme al suo ragazzo, un tipo che avevo già visto anche durante la festa, un ballerino credo, si chiama Jeremie.
Ci mettiamo a parlare e vengono fuori un sacco di analogie che magari vi raccontero' in un prossimo post...
Sono le 22.30 passate, l’interrogatorio finalmente è finito. Gli avvocati ci dicono che abbiamo risposto in maniera corretta, dicendo la verità e senza commettere errori che avrebbero potuto provocarci danni irreparabili. Una volta “liberi” io e Martina decidiamo di farci due passi (insieme al suo ragazzo Alex che nel frattempo ci ha raggiunti) x prendere un po’ d’aria e rilassarci. Si uniscono a noi i ragazzi conosciuti in questura, Christian e la sua ragazza Anna, Jeremie e Martina 2 e un altro ragazzo che avremmo poi conosciuto meglio, Luca di Roma, grande appassionato di fotografia come Martina la berlinese.
Che fame ragazzi, cerchiamo una pizzeria? Dai, l’entusiasmo non ci manca certo, così dirigiamo in piazza delle Erbe e passiamo una bella serata, nonostante sia tardi e noi siamo piuttosto provati! Poi tutti a casa, chi da solo chi in gruppo, felici di esserci trovati e con la speranza di rivederci in qualche modo, fosse anche in rete (menomale che c’è!).

Ora che tutto dovrebbe essersi risolto, dopo una sana dormita, vado a prendere un biglietto aereo per poter tornare finalmente a casa!!! LONDRA, ARRIVOOOOO!!!!